Tutti avrete avuto modo di ascoltare o leggere qualcosa su “L’operazione trasparenza” (link ufficiale del governo) che il Ministro Renato Brunetta ha promosso, contro gli sprechi della Pubblica Amministrazione, in particolare contro i “fannulloni”.
Appare facile pensare che una iniziativa del genere non possa che raccogliere consensi. Finalmente saranno tagliati gli sprechi, sarà instaurata la “meritocrazia” anche negli uffici pubblici, saranno eliminati i “parassiti” e gli assenteisti, e tante altre ottime iniziative.
Ma…
Come mai non si è pensato di inserire anche i politici tra le classi da monitorare? Questa iniziativa da “buona iniziativa” , diverrebe “ottima iniziativa”!
Basterebbe un organismo esterno volto a valutare la presenza dei parlamentari, il loro contributo nella legislatura, ed altri fattori, in modo tale che, un parlamentare “fannullone“, anche se eletto dal popolo, può andare a casa e far posto ad uno che vuol lavorare. In questo modo sarebbero ottimizzate le risorse necessarie a fare politica: un parlamentare che costa un TOT è obbligato a produrre un TOT!
Magari non si verificherebbero episodi come quello di qualche giorno fa, dove il governo, causa elevato numero di parlamentari assenti, è stato battuto dalla maggioranza.
Come mai è lecito che uno statale può essere (giustamente) mandato fuori se non rende, ed un politico no?
Così concepita, sarebbe una iniziativa remunerativa per lo stato ed esemplare per il popolo italiano, aggiungendo alla lodevole iniziativa di Brunetta, anche il monitoraggio dell’efficienza della classe politica, che pare avere un costo troppo elevato per i risultati che produce.
la PA è una palla al piede perchè in Italia abbiamo permesso l’avvento delle cosidette “plurifunzionalità”, cioè il fatto che un segretario faccia anche l’ufficio stampa o l’assessore alla viabilità l’architetto. Ovviamente senza competenze divise e adeguate crescono i fannulloni e crescono le file burocratiche. La tecnologia ha permesso sbalzi in avanti, ma se ci fate caso tali sbaliz si sono rivelati dei talloni di achille per le PA con meno competenze (come purtroppo da noi in Campania).
Quindi integrazione, innovazione e preparazione per risalite la classifica di sviluppo della comunicazione pubblica.
cheers
http://lacomunicazione.wordpress.com
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#Antonio
Caro Antonio, ti ringrazio per il tuo intervento!
Concordo con molte delel cose da te espresse nel post.
Di fatto il mio intervento mirava a sottolineare la mancanza di una visione globale degli sprechi. Quelli della pubblica amministrazione sono enormi, e sono tanti i fannulloni in quell’ambito. Stesso dicasi della politica italiana e dei nostri rappresentanti in parlamento o in europa. Avrei gradito che per “Sprechi della PA”, si intendesse più in generale, anche quelli generati dalla politica italiana.
Riguardo i problemi del difficile matrimonio tra PA e tecnologi ain Campania, potrei tener eun seminario in merito 😉 Ad ogni modo le parole chiavi sono:
– Cultura
– Concertazione
Spesso manca la cultura nei proponenti stessi dei progetti volti a modernizzare le PA. Si è capaci di costruire delle cattedrali nel deserto, senza preoccupèarsi che nessuno può raggiungerle. Di fatto sono stati sottovalutati aspetti come l’usabilità e l’accessibilità, che sono STRUMENTI CARDINE per aumentare il grado di penetrazione dei servizi, quindi ridurre il “digital-divide”, come ho meglio esposto in un recente mio articolo
https://antoniogrillo.wordpress.com/2008/05/21/digital-divide-davvero-tutta-colpa-della-banda-larga/
Spesso manca la contertazione da parte di chi “pensa” i servizi. Manca una “visione” di ciò che saranno e di ciò che occorrerà allo sviluppo.
Lacune sulla CULTURA e sulla CONCERTAZIONE, hanno generato lo stato dei fatti del cattivo matrimonio tra PA e pubblica amministrazione, specialmente in Campania.
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C’è da sperare che sull’onda di queste nuove iniziative vengano pubblicate anche le assenze degli “onorevoli” e che al momento di votare, se si potrà indicare una preferenza, il cittadino ne prenda atto e premi i più volenterosi riconfermandoli!
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#Riccardo Pedergnani
Riccardo grazie per esser eintervenuto su questo argomento così scottante.
Proprio ieri il neo Ministro ha spiegato a Matrix le raigoni di questo provvedimento, rimanendo evasivo proprio sulla questione sollevata da questo post.
Sarebbe auspicabile che in futuro la classe politica migliori. Per fare ciò è necessario che si iniziano a porre delle basi affinché avvenga…
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Sono d’accordo su quanto dici, ma le basi potranno essere poste solo dai cittadini, con il loro voto, con le loro iniziative e con la loro partecipazione diretta!
Il politico, come in generale ogni individuo, difficilmente si priverà dei propri privilegi spontaneamente!
Le proposte innovative ci sono, ora sta anche e soprattutto a noi continuare a spingere e a farci sentire affinchè si vada avanti e sempre più persone abbiano il coraggio di agire e proseguire nonostante le grandi difficoltà che gli si porranno contro!
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Ma tu stesso dici che i politici (lasciando intendere qualsiasi essi siano) salvaguardano il loro interesse… come potrebeb allora l’elettore cambiar ele cose? chiunque vada, a quanto pare, non cambierà mai i costi della politica allora?
Credo che i cittadini hanno un potere si, ma che i politici avrebbero il dovere di fare meno i loro interessi e più quelli dei loro elettori. Iin particolar modo in un periodo difficile come questo. Sarebbe un segnale forte, che non si dimentica… avvicinerebbe la politica alla gente comune, che è quella ch emanda avnti il Paese.
Una occasione persa… peccato
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Per poter cambiare le cose e far sì che il cittadino sia veramente influente sulla scelta e la decisione di chi deve guidare l’Italia, e che il politico si impegni veramente per essere riconfermato, sta nel tornare a una legge elettorale in cui il cittadino indichi la preferenza, e non come le ultime due legislazioni basate solo sul voto a un partito
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# Riccardo Pedergnani
Concordo, anche se forse non basterebbe.
Bisognerebbe forse anche che noi cambiassimo qualcosa in noi stessi, facendo maturare un maggior amor proprio e rispetto pe rle cose, le istituzioni, per lo stato. Forse così riusciremo anche a dar più valore ad un voto… sarebbe auspicabile che questo insegnamento venisse dall’alto, appunto questa legge poteva essere una ottima occasione…
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“Come mai non si è pensato di inserire anche i politici tra le classi da monitorare? ”
Domanda che anche io porrei volentieri al ministro Brunetta…
Un saluto
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#Alessio Miglietta
Grazie alessio per essere intervenuto nella discussione.
Molti hanno risposto a questa domanda dicendo “beh da qualche parte bisognava pur iniziare…”
Di fatto è vero!
Ad ogni modo sarebbe auspicabile che si iniziasse bene, una volta che si inizia.
L’inclusione dei politici nelle categorie da esaminare, avrebbe avuto anche una valenza “sociale”, “educativa”, nei confronti della popolazione, oltre a portare in cassa molti più soldi.
Una occasione quasi persa a mio avviso.
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MALGOVERNO NELLA P:A:in quel di Castelraimondo serve maggiore vigilanza e controllo sul territorio.Dal febbraio 2002 l’amministrazione comunale tiene,illegittimamente demansionato,estromesso,eliminato dall’ufficio il comandante dei vv.uu;(uno dei quattro dipendenti comunali laureati,di ottima condotta morale e civile,incensurato,senza alcun procedimento penale o giudiziario a carico),sostanzialmente senza fare quasi niente,a spese del contribuente.(Vedere sentenza immediatamente esecutiva,in internet,alla voce DEMANSIONAMENTO CAMERINO)
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