C’è stato un gran parlare sulla “usabilità” delle schede elettorali che saranno usate nelle prossime elezioni. Molti sostengono che sia difficile “usarle”, che sia facile sbagliare. E’ lodevole vedere come i politici si preoccupano di fornire massima usabilità ed accessibilità ad uno strumento che verrà usato dal cittadino per donare loro consensi. Lodevole vedere come ci si impegna a rendere questo strumento su misura dell’utente, quindi privo di qualsiasi ambiguità.
Ma… una domanda nasce spontanea.
Come mai non si inizia a rendere la Politica stessa più “usabile” dal cittadino? Magari togliendo ogni ambiguità, rendendola di facile “utilizzo” e senza alcuna discriminazione di accesso?
Pienamente d’accordo. Quale che sia il credo politico attualmente in Italia si respira (o almeno questa è l’impressione che ho) una voglia di una “usabilità” maggiore della politica, anche di “accessibilità” visto che siamo in tema.
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Hai colto in pieno!
Che più di un Premier l’italia abbia bisogno di un Esperto di usabilità?:-)
Purtroppo non me la sento di candidarmi come usabilista per risolvere il problema di “usabilità” ed “Accessibilità” della politica italiana:-)
Ad ogni modo il problema c’è!
Come è bene preoccuparsi di rendere usabili gli strumenti di voto, sarebbe altrettanto lodevole preoccuparsi di rende di facile uso, non ambigua e di accesso universale anche la politica. Un sogno? beh fatemi sognare da usabilista 🙂
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Abbiamo votato su schede ben più complicate di queste: ricordo ad esempio la possibilità del ‘voto disgiunto’.
Concordo sul fatto che il problema non solo le schede ma le faccie, i programmi, la legge elettorale che non ha nulla di democratico.
Molti nostri politici pensano che basti farsi vedere una tantum al mercatino rionale o andare a cucinare gli spaghetti da Vespa o dalla Clerici per avvicinare la politica ai cittadini. Quando capiranno che non è così?
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Appunto Giulio, il problema è a monte. Capisco che parlando di politica è molto facile scadere nel qualunquismo, piuttosto che in uno dei correntoni. L’intenzione di questa mia riflessione è completamente avulsa di qualsiasi pensiero politico. Voleva essere solo una banale osservazione sulla disparità di trattamento: riguardo strumenti democratici che portano consensi ai politici (quindi donano loro vita) si cerca il massimo della efficienza; per strumenti democratici che dovrebbero portare alla gente comune servizi e quant’altro, c’è la massima indifferenza.
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