Prima linea guida per una buona SEO: tenersi alla larga dalle truffe!


Quando si parla di ottimizzare pagine Web per i motori di ricerca, spesso ci si imbatte in strategie discutubili o peggio dannose. Come ho già avuto modo di scrivere in un post chi richiede un servizio di ottimizzazione non sa mai se deve o meno fidarsi di chi ha di fronte. Appunto per questo la SEO (Search Engine Optimization) gode di una non buona reputazione, a causa del proliferare di peratori senza scrupoli.

Il primo sintomo di truffa è quando qualcuno promette miracoli a breve termine: rassegnatevi non esistono! Esiste una strategia programmatica che coinvolge il linguaggio, l’architettura e la “repatuazione” di un sito Web. Se poi avete tanta fretta c’è il “search-advertising”, ovvero fare pubblicità sui motori di ricerca ma ha un costo e non è un buon sostituto di un sito ben disegnato!

Tornando alla SEO, per non arrecare danni al sito Web che si vuole ottimizzare, bisogna stare alla larga da tecniche quali:

  • Cloaking: far rispondere con pagine”ad-hoc” l’interrogazione del sito da parte dei motori di ricerca, al fine di farla “meglio” classificare;
  • Key-stuffing: riempire la pagina di parole chiave strategiche;
  • Link-Farm: usare un circuito di siti “credibili” costruiti “ad-hoc” per puntare e rendere “credibili” altri siti;
  • Cambio di destinazione d’uso del dominio: sfruttare l apopolarità di un dominio già afferato cambiandone la destinazione.

A dire il vero ce ne sarebbeo tante altre ma quste quelle usate più di frequente, per gettare fumo negli occhi e poi arrecari danni di grande entità.

Un esempio del danno che può casare l’affidarsi a qualche scoscienziato che usa queste tecniche è dato dal caso BMW del 2006 . In queto episodio el SEO “Santone” di turno aveva usato il cloacking, quindi aveva preparato pagine sviluppate appositamente per darle in pasto solo ad i motori di ricerca. Accortosi di ciò Google ha radiato dai propri incidi il sito web della prestigiosa casa automobilistica!

Oggi quello che conta è la qualità di un sito. Qualità data all’architettura, dlle informazioni contenute e dalla loro composizione. Sempre più spesso ci si avvale di esperti che disegnano il sito affinché corrisponda a canoni di qualità dettai dagli standard Web, che valorizzano la semantica dell’informazione e favoriscono la semplice catalogazione da parte dei motori di ricerca. Non sempre paga il “fai da te” quando si tratta di progettare strutture complesse che devono competere sul Web. Ad ogni modo è bene anch ein quel caso non accettare consigli sbagliati!

8 responses to Prima linea guida per una buona SEO: tenersi alla larga dalle truffe!

  1. emmequadro says:

    antonio, se solo fosse vero… a me, i clienti chiedono le cose più strampalate e che non hanno nessun senso dal punto di vista dell’usabilità o del rispetto degli standard. purtroppo, ci sono un sacco di cialtroni in giro a vender fumo, “non si preoccupi, commendato’, che adesso le faccio fare bella figura coi motori di ricerca e vedrà quani begli eurine le arrivano”. per noi professionisti diventa tutto piú complicato. una tristezza infinita.

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  2. antgri says:

    Emmequadro hai centrato il punto! La terra bruciata fatta dai cialtroni ha resto a tutti i professionisti del settore la vita non facile. Ad ogni modo qualcosa si muove… lentamente ma si muove. Solo che c’è da faticare! Ogni volta a mostrare ROI e a smontare teorie del “Santone” di turno.
    Un episodio recente?
    In confronto in piena riunione con un consulente (o sedicente tale) che sapeva fare pure il SEO”:) Se ne venne fuori con una affermazione astrusa e per donargli veridicità disse “Embeh questa cosa me l’ha detta mio cugino che ha un amico negli States che lavora in Google” dissi io “e vabbuo’ allora facciamo le bamboline woodoo ai concorrenti a questo punto”:)
    Ad ogni modo alla lunga la professionilità paga. Insistiamo!!!

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  3. emmequadro says:

    senti, ma io c’ho il cognato di mia sorella che lavora insieme a un tizo che ha il cugino che fa il dermatologo. secondo te posso vendere le creme snellenti come wanna marchi dei bei tempi? sono una viper, anto’, che vi vuoi fare? peró, se vuoi, ti metto uno sfondo acchiappa-visitatori (con la musichetta, pure) per il tuo sito di frullatori. vabbé, dai, mi vado a ripassare jacob nielsen e vincent flanders.

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  4. antgri says:

    Visto che ti trovi..dai uno sguardo a Steve Krug!!! 🙂 il Gilet? Tiene così caldi:)
    Ad oggi il frullatori non fanno parte del mio core business ma un domani… chissà… magari ti chiamerò!:)

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  5. antgri says:

    Nel 2006 Google ha radiato dai propri indici il sito istituzionale della BMW in germania perché adottava CLOAKING.
    Cosa è il CLOAKING?
    Far corrispondere ad un unico URL differenti pagine web costruite “ad-hoc” per il visitatore. Nel della BMW, ai motori di ricerca veniva data in pasto una pagina ottimizzata per loro, di gran lunga differente a quella ufficiale!
    Questa cosa è largamente utilizzata da “sedicenti” SEO, ma è ampiamente punita dai motori di ricerca!
    BMW ha ottenuto la reintegrazione solo dopo essersi ampiament scusata pubblicamente, mettendo da parte la strategia incriminata.
    Ai motori di ricerca il CLOAKING non piace perché gli induce in inganno: si assegnano credenziali che non rispettano l’effettiva realtà.
    Perché BMW ha adottato questa tecnica?
    Sarà stata mal consigliata da un SEO che vedendo le pagine quasi esclusivamente grafiche, avrà pensato a questa maldestra soluzione. Certamente esistono soluzioni che portano ad ottimi risultati, ma riguardano la “qualità” del sito.

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